Il famoso maestro Ken Noritomo Otani, 9 ° dan di judo Kadokan ed eroe di guerra, durante una sessione di allenamento, ha notato un giovane ragazzo molto determinato, eseguire intensi esercizi per gli addominali . Il maestro non poté fare a meno di interrompere la sessione di allenamento. Chiamò il traduttore giapponese della lingua locale e suggerì al giovane di mantenere l’equilibrio muscolare, concentrandosi in particolare sui muscoli tra la parte anteriore e posteriore del corpo. L’idea sembrava insolita e poco interessante per gli esperti in quel momento. Eppure, affascinato dal carisma del maestro, il giovane fece tesoro dei consigli e si lasciò guidare da quella lezione per tutta la sua carriera …quel giovane è Matteo Carraro.FY19601218Squadra-vi

 Uno tra i migliori preparatori atletici in Italia, lavora con atleti del calibro di  Edoardo  Molinari, Niccolò Quintarelli, Guido Migliozzi e non solo… in questa intervista esclusiva ci spiega la sua personale visione relativa alla preparazione atletica.

Matteo ha iniziato a praticare le arti marziali nel 1980. Dal 1993 ha insegnato in molti centri sportivi sia le arti marziali sia altre attività fisiche come la tonificazione ed esercizi per il benessere come il Pilates. Attualmente si prende cura della preparazione fisica di atleti professionisti e non-professionisti di golf, tennis, sci d’acqua e altri sport dove la caratteristica principale è la forza esplosiva e l’elevata complessità tecnica del gesto sportivo. Studia e sviluppa la metodologia per la formazione e la crescita della potenza, della mobilità e delle capacità coordinative. Si interessa inoltre di psicologia dello sport e delle tecniche di controllo mentale.

Ciao Matteo, sono anni ormai che ti dedichi alla preparazione atletica, soprattutto, ma non solo, in ambito golfistico, quanto è importante la forma fisica per giocare a golf ad alti livelli?
“Spesso mi capita di vedere persone che si affannano con estenuanti allenamenti tecnici nel tentativo di correggere difetti che in realtà sono dovuti ad incapacità fisiche e che si possono correggere solo con una adeguata preparazione atletica. Non si deve mai dimenticare che è il corpo che esegue la tecnica. Se si vuole che la tecnica sia eseguita correttamente è necessario mettere il corpo nella condizione di poterlo fare. Quindi la preparazione fisica per un golfista che vuole raggiungere il proprio massimo livello di gioco è assolutamente imprescindibile. A maggior ragione ad alti livelli”.

Quali sono gli effetti della preparazione fisica? pesi
“La preparazione fisica conferisce la capacità di fare tiri più precisi, più regolari e più potenti. Affina la capacità di percezione del corpo consentendo al giocatore di sviluppare sensazioni di qualità superiore.
Questo aspetto è molto importante sia durante l’apprendimento, nel caso di giocatori principianti, sia per la messa appunto dello swing, nel caso di giocatori evoluti.
La preparazione oltre a migliorare la prestazione del giocatore ne prolunga anche la carriera riducendo la frequenza e la gravità dei traumi sia acuti sia cronici. Aiuta a prevenire la formazione di squilibri posturali che possono insorgere con la pratica essendo il golf uno sport assimmetrico.
Tutto questo è possibile a condizione che il piano di preparazione fisica venga predisposto da preparatori con competenze specifiche nel golf”.

Molto spesso si legge nelle riviste di settore che un buon golfista deve fare molto stretching, sei d’accordo?
“Sono pienamente d’accordo sia perché un’adeguata l’elasticità muscolare è uno dei fattori che consentono di eseguire correttamente la tecnica, sia perché la potenza è espressione delle proprietà elastiche dei muscoli. Inoltre è molto importante come pratica di prevenzione degli infortuni.
Ai miei assistiti somministro lunghe sequenze di esercizi di allungamento muscolare applicando simultaneamente vari metodi”.

A che età è consigliabile iniziare ad associare al gioco del golf una preparazione fisica specifica?
“Famosi preparatori atletici affermano che la preparazione fisica di un campione deve iniziare all’anno zero.
Consiglio di iniziare la preparazione fisica sia generale sia specifica il prima possibile. Lo sviluppo massimo di alcune capacità motorie si può avere solo se si interviene in opportuni momenti durante la crescita.
Inoltre è indispensabile per prevenire l’insorgenza di squilibri posturali che non solo interferiscono pesantemente sulla tecnica, ma posso anche sfociare in patologie del sistema muscolo scheletrico”.

anatomia-del-muscolo-dell-uomo-corrente-13259442 Quali sono i muscoli più coinvolti nello swing?
“Rispondere a questa domanda tecnica in modo semplice è difficile. Lo swing è un gesto che viene eseguito da tutto il corpo nel suo complesso. Tutti i gruppi muscolari sono coinvolti in modo differenziato in funzione delle varie fasi dello swing. Nessun segmento corporeo deve essere trascurato ai fini di un’equilibrata preparazione”.

Oltre ai golfisti (Edoardo Molinari, Nicolò Quintarelli, Guido Migliozzi per citarne alcuni) quali altri atleti alleni?
“Ho allenato atleti di varie discipline sportive. In particolare di tennis, sci nautico e sport di combattimento.
Sono particolarmente orgoglioso di occuparmi della preparazione fisica dei ballerini professionisti della “Spotlight Agency” (http://www.spotlightsrl.com/en/index.html )  ed in particolare di Michael David Fields. Michael ha ballato per grandi artisti di fama internazionale. E’ stato recentemente invitato a far parte del corpo di ballo di Mariah Carey per la sua prossima tournée mondiale ed ha coreografato eventi come Amici, X-Factor e Miss Italia”. thAXSNMCCM

Come sei arrivato a fare di professione il preparatore atletico, qual è stato il tuo excursus?
“Fin da ragazzino pratico discipline di combattimento. Presto ho capito che per superare i limiti naturali di prestazione e di esecuzione del gesto tecnico è necessario fare un’adeguata preparazione fisica. Così ho studiato ed applicato, in modo anche molto creativo, la teoria e la metodologia di allenamento. Negli anni ho accumulato esperienze e competenze tali da divenire interessante come preparatore anche per i praticanti di altre discipline sportive”.

Che cosa hanno in comune i buoni giocatori professionisti di torneo?
“La risposta a questa domanda richiederebbe un trattato. Sicuramente dal punto vista fisico le qualità che spiccano sono le capacità coordinative, la mobilità articolare e la potenza.
Anche dal punto di vista mentale risulta difficile rispondere sbrigativamente. Mi limito a dire che ritengo questo aspetto talmente importante da suggerire a tutti i miei assistiti di ricorre al supporto di uno psicoterapeuta.
Dal punto di vista sociale, in comune a tutti i giocatori di successo, si trova sempre una famiglia alle spalle che li ha tenacemente sostenuti e confortati nella direzione del professionismo sportivo. Particolarmente presente è la figura del padre”.

cuffia gialla Molto spesso si vedono i giocatori più giovani allenarsi, sia in campo pratica che in palestra con le cuffiette per la musica …forse per imitare qualche giocatore di calcio, non credi che l’allenamento sarebbe molto più efficace se l’atleta si concentrasse nel sentire fisicamente il gesto e pensasse al 100% a quello che sta facendo?
“Sconsiglierei di fare l’allenamento tecnico con la musica dovendo mantenere massima la concentrazione sull’organizzazione del movimento e sulle sensazioni corporee. La musica può invece aiutare molto a trovare l’energia per svolgere una seduta di preparazione fisica, nel caso in cui non richieda particolare concentrazione e nel caso in cui sia noiosa”. thSOHQ0HTN

In quali termini si differenzia la preparazione fisica di un giocatore professionista maschio da quella di una femmina?
“Non intravedo le ragioni per sviluppare piani di allenamento differenziati in funzione del genere. Ovviamente le ragazze utilizzano sovraccarichi di intensità inferiore a quella dei ragazzi. Allenare le ragazze è in genere molto più difficile perché per ragioni estetiche non vogliono avere una muscolatura molto evidente”.

Spesso si sente affermare che la velocità muscolare o viene allenata entro i dodici anni di età oppure non la si può incrementare, sei d’accordo?
“La risposta a questa domanda è un po’ troppo complessa per essere esposta sinteticamente. Ma approfitto per esprimere un concetto. Lo sviluppo delle capacità motorie è continuo ma non lineare in funzione dell’età. Per avere la massima capacità di esprimerle è necessario che ciascuna di esse venga opportunamente stimolata nel periodo di suo massimo sviluppo. Al di fuori di quel periodo si può ancora migliorare anche se non come sarebbe stato possibile se si fosse intervenuto nel momento opportuno.
Quindi conviene sempre stimolare la rapidità e tutte le altre capacità motorie ad ogni età”.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Mi piacerebbe avere qualche esperienza professionale negli Stati Uniti o in Gran Bretagna”. th724LSZ73th8ZP7KEFY

In bocca al lupo ! 

Tutti i diritti riservati.