th2OQU413SIntervista doppia a Edoardo Molinari e Guido Migliozzi alla vigilia del 71mo Open d’Italia. 0a5793
I due atleti hanno qualcosa in comune, entrambi legati al Golf Club Asiago, Edoardo in qualità di ambasciatore
del circolo vicentino e Guido in qualità di frequentatore estivo del percorso montano in preparazione non solo
dell’Open d’Italia ma anche dei mondiali a squadre che giocherà in Giappone a settembre.
Edoardo Molinari, il moschettiere azzurro per eccellenza, che insieme a Matteo Manassero e Francesco Molinari
compone il trio azzurro, gioca in casa l’Italian Open .
Il campione torinese l’anno scorso è dovuto rimanere a guardare perché convalescente dall’operazione alla mano
ma quest’anno è più agguerrito che mai.
I tre moschettieri azzurri cercano “D’Artagnan” e il vicentino Guido Migliozzi, non ha intenzione di farsi attendere per molto.
Infatti proprio questa settimana ha l’opportunità di fare la sua secondaesperienza da vero e proprio professionista giocando, da giovedì, l’Italian Open presented by Damiani, che si disputerà sul percorso del Circolo Golf Torino La Mandria.
Il 71° Open d’Italia si disputerà sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 65 classificati dei 156 partenti, i pari merito al 65° posto e i dilettanti che rientreranno nel punteggio di ammissione. Il montepremi è di 1.500.000 euro con prima moneta di 250.000 euro. Nei giorni di torneo, e in quelli in cui si effettueranno la prova campo e la pro-am l’accesso per il pubblico sarà gratuito.
Per l’occasione il Golf Club Asiago, sponsor della buca 7 e della Pro am Kids, mette a disposizione dei propri soci appassionati il pulmino per recarsi a Torino e seguire i propri giocatori preferiti da vicino.
Inoltre il Circolo asiaghese parteciperà con una compagine under 12 alla pro am Kids mercoledì 27 Agosto, schierando tre delle promesse del suo folto vivaio: Sara Pertile, Cristiano Sartori e Matilde Crema.
PRO-AM ASIAGO foto©claudio scaccini Ragazzi, torniamo a voi, è la seconda volta consecutiva che il circolo torinese ospita questo evento,  siete   pronti?
Edoardo: “Spero di sì, sto giocando abbastanza bene e sicuramente sarà un’esperienza unica giocare l’Open d’Italia sul campo di casa!”.
Guido: “Questo è il mio primo Open d’Italia ma ho già un esperienza nel tour, avendo giocato l’Open di Spagna a Maggio,mi sento pronto per affrontare questa gara.. Ho giocato bene nei giorni di prova campo e un merito va anche al mio caddie Nik!”.

Quest’anno il field è ricco di nomi importanti, tra i quali il nordirlandese Darren Clarke, l’irlandese Padraig Harrington, il sudafricano Louis Oosthuizen e lo spagnolo José Maria Olazabal che hanno nel palmares il timbro indelebile di almeno un Major, oltre che a 70 giocatori che vantano una vittoria sull’European Tour, con chi vi piacerebbe giocare?
Edoardo:”Mi piacerebbe molto giocare con Padraig Harrington perché lo trovo molto simpatico e siamo abbastanza amici…inoltre è ancora un grandissimo giocatore!”.
Guido: “Dopo aver passato il taglio mi piacerebbe giocare con Matteo Manassero e Francesco Molinari! Un team solo di italiani!”.
Con quale spirito scendete in campo?
Edoardo: “Spero di giocare bene ma soprattutto di divertirmi!”
Guido: “Entrerò in campo con uno spirito aggressivo quando ci sarà l’opportunità di attaccare, e giocherò in modo conservativo le buche più toste”.
Qual è la vostra buca preferita del percorso di Torino La Mandria?
Edoardo: “La 12. Un par 5 dritto con un green difeso da alcuni bunker e da una discesa a sinistra del green…è raggiungibile in due colpi ma il fairway è molto stretto!”
Guido:”Mi piace molto la 12 perché un par 5 prendibile con il secondo colpo”.
Il colpo che vi piace di più giocare in questo campo?
Edoardo: “Il tee shot della 16, un lungo par 3 dove si gioca un ferro 4/5.”
Guido: “Mi piace giocare a sinistra dell’asta con un pò di fade”.

L’Italian Open 2013 è stato un successo di pubblico, pensate che eventi come questo in Italia siano in grado di aiutare la diffusione del gioco del golf nel nostro paese?
Edoardo: “Penso di sì, anche se dobbiamo fare ancora tanta strada per raggiungere i paesi più sviluppati dal punto di vista “golfistico”. Speriamo che quest’anno ci sia ancora più pubblico che l’anno scorso!”
Guido: “Penso che queste gare di alto livello in Italia attirino molto pubblico e riescano ad aumentare il numero di giocatori”.
Paul McGinley, capitano della compagine europea di Ryder Cup sarà teso ad osservare direttamente dal campo la condizione dei componenti il team e a sciogliere gli ultimi dubbi per l’assegnazione delle tre wild card a sua disposizione, per poi annunciare, lunedì 1 settembre, la formazione che andrà a sfidare la compagine statunitense sul tracciato di Gleneagles in Scozia (26-28 settembre).A chi assegnereste le tre wild card?
Edoardo: “Al momento a Donald, Poulter e Westwood”.
Guido: “Fortunatamente non sono nei suo panni (ride) mi sarebbe molto difficile fare una scelta così importante! Fossi in lui le darei a Francesco Molinari, Ian Poulter e Luke Donald”.

Quale sarà la vostra strategia in campo ?
Edoardo: “Sarà fondamentale tirare bene i colpi dal tee perché il rough sarà molto punitivo”.
Guido: “Come sempre sarò aggressivo”.
L’anno scorso la buca più difficile era la 17, un par 4 di 425 mt, che ha totalizzato una media colpi di 4.26, 46 birdie, 251 par , 128 bogey e 14 doppi bogey (con un totale di 110 colpi sopra il par), qual è la buca che reputate più difficile quest’anno?

Edoardo :”Direi la 17 perché il rough e’ ancora più alto dell’anno scorso”..
Guido: “Come l’anno scorso penso che la buca più difficile sia la 17! Con un primo colpo molto stretto e un attacco al green abbastanza lungo con un green molto duro”.

In bocca al lupo guys !!!