Questo mese vi lancio una provocazione.

La stagione invernale porta con sè condizioni di gioco non sempre ottimali, a garantire la giocabilità del campo ci pensa il green keeper ma anche i giocatori possono contribuire; infatti, più i greens del campo sono in ordine, più bello è giocarci sopra, quindi, perchè non ripariamo oltre che al nostro, un altro pitch mark? Così facendo riusciremmo a contrastrare la cattiva abitudine di non riparare i pitch marks di alcuni maleducati giocatori.

Se un pitch mark viene riparato subito, entro le 24 ore, il manto erboso ritorna uguale a prima, se non viene riparato è come se il terreno avesse una ferita esposta all’attacco degli agenti infestanti rendendo il green vulnerabile a poa annua, e molte altre malattie che lo rendono poi poco giocabile.

Acettate la sfida? Se sì, siete sicuri di sapere esattamente come riparare i pitch marks? Se eseguite la riparazione in modo sbagliato è come se non la faceste quindi ecco qui un rapido ripasso di come fare. (clicca per vedere il video)

Come potete vedere dal video la terra non va spinta dal basso verso l’alto facendola fuoriuscire dal pitch mark ma viene spinta all’interno così da rimanere sotto e far emergere l’erba schiacciata dall’impatto con la palla. In questo modo l’erba ritorna in superficie e il green è come non avesse subito alcuna lesione.

Vi raccomando di riparare i pitch marks con le apposite forchette e non con il tee, in modo da metterci meno tempo e di essere sicuri della buona riuscita della riparazione.

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